Úvod »Dětská literatura v italštině» Artemis Fowl e il morbo di Atlantide
La scheda e le recensioni di "Artemis Fowl. Il morbo di Atlantide", romanzo di Eoin Colfer edito da Mondadori. Artemis Fowl è stato contagiato da un virus estremamente pericoloso, quello del Morbo di Atlantide, che non solo suscita in lui una fissazione per il numero 5 (per esempio lo fa parlare in frasi di 5 parole, battere le dita sul tavolo 5 volte e così via), ma alla lunga potrebbe provocare la follia e la morte. A complicare le cose, un nuovo "cattivo" ha deciso di mettergli i bastoni fra le ruote: è il fratello del defunto comandante Tubero che, dopo essere evaso dalla prigione Atlantidea dov'era rinchiuso, si mette all'opera per vendicarsi dei suoi antichi nemici: Spinella Tappo, Polledro e l'intera LEP in generale. Artemis viene subito coinvolto nella battaglia per il potere, ma per quanto sia ansioso di aiutare gli amici sotterranei, il morbo di Atlantide disabilita tutte le capacità della sua acutissima mente, tanto che non passa molto prima che sia lui ad avere bisogno d'aiuto.
Eoin Colfer (Wexford, Irlanda, 1965) ha fatto l'insegnante per quindici anni e, dopo aver vissuto in Tunisia, Italia e Arabia Saudita, è tornato a stabilirsi nella sua città natale. Ha iniziato a scrivere prestissimo (commedie, costringendo i suoi compagni a recitarle) e non ha più smesso, ottenendo il primo grande successo nel suo paese con il romanzo Benny e Omar. E' l'autore della serie di bestseller di Artemis Fowl che è stata tradotta in quaranta lingue, per lo più umane. Tra i suoi altri titoli La lista dei desideri, I predatori blu e Alf Moon Detective Privato che è diventato una serie di successo TV della BBC. I suoi libri hanno vinto diversi premi, tra i quali il Libro dell'Anno per Ragazzi nel Regno Unito e in Germania, e un Premio Aringa Affumicata di Betelgeuse per il principiante più basso, che però tiene nascosto nel suo garage perché è radioattivo e spaventa i bambini. E un'altra cosa... è il primo libro che Eoin Colfer ha scritto per adulti: ha trovato l'esperienza assai simile a quella di scrivere per i ragazzi se si eccettua un impiego di gran lunga minore di frasi come "non è colpa mia" e "nessuno di voi mi capisce".